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redazione@insideoutrend.itUn appartamento scenografico nel cuore di Milano diventa il primo showroom virtuale per raccontare il design in modo inedito, social e alla portata di tutti.
Un movimento di rottura, provocatorio, votato all’eccesso e alla sperimentazione giocosa di volumi e cromie, animato da effetti cangianti e luccicanti.
Ancora oggi sono molti gli aspetti di moda e design che riprendono quell'attitudine all'emancipazione e al culto della trasformazione - cifra stilistica degli Anni Settanta.
Con le sue atmosfere suggestive e ricche di contrasti, Tropical Chic è uno stile eclettico, che delinea accostamenti audaci, tra forme minimal e colori brillanti.
Texture e colore: non solo una questione di estetica, ma anche di sensi. Come i colori suscitano emozioni e influenzano il nostro stato d'animo in modi sorprendenti - il blu evoca calma e serenità, il giallo infonde vitalità e gioia, il rosso richiama energia e passione - allo stesso modo, anche le texture permettono di connetterci con lo spazio, di toccare e percepire le superfici che ci circondano, di “sentire” il luogo in cui ci troviamo.
In un'epoca dominata dall'immersione digitale, questa percezione fisica rappresenta un ritorno significativo alla matericità.
Si parla di ritorno al materico e alle origini come riconduzione alla terra, ai suoi colori e ai materiali naturali, riportando nell’interior design una sorta di autenticità che si riflette anche nel rapporto con il luogo. Quasi come reazione a un periodo dominato da tendenze stilistiche molto diverse tra loro, dal minimalismo al wabi-sabi, dallo scandinavo al tropical chic, persiste il desiderio crescente di resettare e connettersi con le radici e l'identità del luogo attraverso colori e materiali che ne raccontino la storia.
Tonalità terrose e calde, forme semplici e volumi puri caratterizzano l’involucro che, nella composizione, diviene il vero protagonista, acquisendo un importante peso visivo e lasciando in secondo piano ogni oggetto al suo interno.
Non si tratta di limare, ma di enfatizzare l'essenziale: ciascun elemento ha il compito di distinguersi e di portare valore aggiunto alla composizione complessiva, che rimane pur sempre equilibrata e priva di orpelli.
Attraverso colori e texture, il ritorno alle origini e alla matericità è anche un’opportunità per celebrare il luogo, il contesto e la storia, aggiungendo autenticità agli spazi e creando un legame emotivo con l'ambiente circostante.
Oltretutto, l’uso di materiali locali ha un risvolto positivo in tema di sostenibilità, perché riduce l’impatto ambientale legato al trasporto, promuove l’economia locale e ne valorizza le tradizioni artigianali.
La stessa tendenza si ritrova nell’arredo, dove l’attenzione è rivolta al vintage, spostandosi sul recupero di mobili storici a cui dare nuova vita. Anche in questo caso, non parliamo di “usato”, ma di un’attenta ricerca del “pezzo unico” e del “fatto a mano”, che inevitabilmente chiude il cerchio con una scelta consapevole.
Non è difficile comprendere che l’avvento della matericità nei colori e nelle texture si riflette con impatti positivi inevitabilmente su ogni altro aspetto progettuale, portando alla creazione di un nuovo approccio integrato che permette di realizzare spazi unici, emotivi e profondamente connessi con la loro storia.
In via Montenapoleone ogni vetrina racconta una storia, ogni negozio è la scena di un sogno che si materializza lentamente, tra l’arte dell’architettura e il fascino della moda.
Cinquerosso Arte è la non-galleria di Bologna dove l’arte esce da gallerie e musei, scardina schemi elitari e rigide interpretazioni critiche, per farsi inclusiva e accessibile a tutti.
Le città, nella loro nuova forma, non sorgono più per evoluzione naturale, ma vengono pianificate, calcolate. Negli anni '60 Archigram ha osato immaginare una risposta diversa.
Affascinati dalle collaborazioni esclusive tra maison di alta moda e beach club, insieme a Gaud.e abbiamo immaginato l'evoluzione di questa tendenza con visioni AI.